Conosciuta per il suo approccio non convenzionale alla ritrattistica, specie con la trilogia 'The Sleepers', 'The Travelers', e 'The Narcissists', Elizabeth Heyert con il progetto 'The Outsider' ci ​trasporta in un voyeuristico viaggio nella Cina contemporanea. Affascinata dalla gestualità dei fotografi amatoriali cinesi, incessantemente impegnati nello scattare immagini, Heyert li fotografa a sua volta. Senza una lingua a farle da ponte, Heyert si è mossa tra di loro cercando di rimanere quanto più defilata possibile; per usare le sue parole, come "un fantasma invisibile, utilizzando una macchina fotografica vintage in un Paese in cui le pellicole non si vendono quasi più". A causa delle leggi introdotte con la Rivoluzione Cinese, pochi cinesi possiedono fotografie che documentano la storia della propria famiglia, e questo, secondo Heyert, è alla base del comportamento compulsivo di molti. Quelli raccolti nel libro, sono ritratti del popolo cinese, realizzati da cinesi, scrupolosamente osservati dalla Heyert, testimone sensibile della nascita di una nuova memoria visiva collettiva.

La fotografa architettonica di fama mondiale Elizabeth Heyert ha costruito la sua reputazione nel mondo dell’arte con i suoi pionieristici ritratti sperimentali. Le sue opere appaiono ora nelle collezioni permanenti di Metropolitan Museum of Art e San Francisco Museum of Modern Art, e in numerose collezioni private. Oltre alla sua celeberrima trilogia, tra i suoi libri ricordiamo Metropolitan Places, una delle antologie classiche dell’interior design del XX secolo, e The Glasshouse Years, storia della ritrattistica del XIX secolo. Heyert vive e lavora a downtown Manhattan.

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