Silent Conversations', titolo della prima monografia di Eric Maillet, presenta l'intero corpus del fotografo francese. La natura occupa un posto di prim’ordine nelle opere di Maillet e l’acqua in particolare è rappresentata nelle sue diverse forme: neve, ghiaccio, ma anche bolle. Nelle sue fotografie Maillet riduce gli elementi naturali ai suoi primordi e ci permette di apprezzarne un’estetica inaspettata. Quale contraltare universale all’elemento della natura, in tutta l’opera di Maillet la rappresentazione del corpo femminile è fondamentale. Partendo dal presupposto che un lettore di fronte ad un libro o ad una rivista aperta è naturalmente portato a guardare due immagini simultaneamente, Maillet ha scelto il titolo ‘Silent Conversations’ per sottolineare questo aspetto stereoscopico che crea nell’osservatore dei dittici. Ed è proprio nel rapporto di dialogo tra le due immagini che, secondo l’artista, le cose accadono.

Eric Maillet (nato nel 1957) si avvicina alla fotografia alla fine degli anni 1970. Completamente autodidatta, ha coltivato uno stile influenzato dal lavoro di Brodovitch e Rodtchenko. Dalla passione per la pittura ha tratto molti degli insegnamenti che emergono nei suoi lavori: l'impatto grafico, l’importanza delle linee, l’equilibrio della composizione. Tra le passioni di Maillet un posto particolarmente importante è occupato dai reportage fotografici di Henri Cartier Bresson e Willy Ronis.

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